Scandurra Studio vince il concorso per la rigenerazione di Villa Patrizi

“Progetti come quello della rigenerazione di Villa Patrizi ci offrono l’opportunità di riflettere sull’importanza dell’architettura per costruire una nuova memoria collettiva. Per farlo, è importante immergersi nella memoria del passato e ricercare quegli episodi di stupore che l’architettura delle città ha saputo, più o meno intenzionalmente, tessere e consegnare alla storia. La nostra visione per il futuro di Villa Patrizi parte dalla vitalità del presente, mette al centro la relazione con lo spazio, riporta un dialogo tra architettura e città, consapevoli che mettere insieme sia più difficile che separare.” 

Alessandro Scandurra

Il progetto di Scandurra Studio per la rigenerazione per Villa Patrizi, a Roma, è stato premiato da FS Sistemi Urbani come migliore concept per il recupero del complesso. 

L’iniziativa è parte del laboratorio sperimentale nell’ambito dell’Advanced Executive Program in Strategic Finance Real Estate accreditato Asfor, giunto alla sua quarta edizione, organizzato da Investire SGR (Gruppo Banca Finnat), primario operatore italiano nella gestione di fondi di investimento immobiliare.

Il progetto vincitore rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra pubblico e privato possa contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale e allo sviluppo sostenibile del territorio. Oggi sede romana delle Ferrovie dello Stato, il complesso si inserisce in un contesto urbano peculiare, caratterizzato dalla vicinanza con le mura Aureliane e Porta Pia.

La visione di Scandurra Studio valorizza le quattro corti del complesso e ripensa il sistema di connessioni tra architettura e città, favorendo l’attraversamento delle corti e l’accessibilità pedonale. Circa 100.000 metri quadri ospiteranno hotel e studentati, con ulteriori spazi dedicati a retail ed eventi, aperti alla città. L’idea alla base del progetto è di creare una stratigrafia di funzioni, che dal basamento crea una sequenza di spazi risignificati, allo stesso tempo autonomi e interconnessi.

Il livello seminterrato viene riconfigurato come un nuovo piano terra con una sequenza di spazi di rappresentanza, connessi a un sistema di corti e giardini che diventano nuove polarità del complesso. Il livello del basamento, infatti, ospita spazi ibridi e rappresentativi, pensati come ambienti polifunzionali e flessibili a servizio delle funzioni insediate.

Al primo piano, spazi comuni si aprono direttamente su un sistema di giardini pensili, mentre il piano secondo si configura come il “piano nobile” dell’intervento dove l’altezza degli ambienti interni consente di ospitare lobby di piano e ambienti di rappresentanza.

La costruzione di un nuovo volume crea un ampio accesso nel basamento rivolto verso Porta Pia e apre il fronte nascosto dell’edificio verso una nuova galleria commerciale, amplificando il carattere e la relazione del complesso con il tessuto urbano.